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Varata la legge in Campania

di Silvio Rezzonico e Giovanni Tucci

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18 dicembre 2009

Piano casa in "versione ridotta" in Campania. Dopo mesi di sofferti dibattiti, che avevano messo perfino a rischio la sopravvivenza della Giunta, finalmente la regione ha varato la norma straordinaria sugli incrementi volumetrici e sulle demolizioni e ricostruzioni edilizie. Caratteristica principale è la limitazione delle tipologie edilizie che godranno delle agevolazioni urbanistiche: gli ampliamenti sono concessi solo per le abitazioni uni-bifamiliari o comunque con cubatura fino a 1.000 metri cubi (grossomodo, 330 mq) e altezza di gronda fino a 7 metri.

Non solo: esse debbono sorgere in "zone urbanizzate" ,fuori però dai centri storici. Minore rigidità per le demolizioni e ricostruzione che hanno come limite principe il fatto di dover avvenire all'interno della stessa unità immobiliare catastale e delle pertinenze esterne asservite al fabbricato. A differenza di altrove, agevolati anche gli immobili ex abusivi, ovviamente se condonati, e destinati a residenza anagrafica. Gli incrementi concessi sono in linea con quelli validi nella maggior parte delle regioni: 20% in più per gli ampliamenti e 35% in più per le demolizioni e ricostruzioni. Queste ultime possono avvenire anche con variazioni delle altezze consentite del 20% in più, ma debbono rispettare le norme vigenti sull'eliminazione delle barriere architettoniche. Con gli interventi di sostituzione edilizia è possibile anche modificare il numero delle unità immobiliari , purché quelle aggiuntive siano minimo di 60 mq. di superficie lorda. Nessuno strappo a favore degli immobili non residenziali (che in 12 regioni sono invece agevolati); vietati anzi i cambi d'uso se non siano decorsi almeno 5 anni dalla comunicazione di ultimazione dei lavori.

Le domande vanno presentate entro 18 mesi dall'entrata in vigore della legge (che non è stata ancora pubblicata sul Bollettino Ufficiale e sono finalizzate anche ad ottenere l'autorizzazione sismica, quando obbligatoria . Il contributo di costruzione è dovuto in misura ordinaria.
Restano nel vago i requisiti energetici pretesi: si parla di "utilizzo di tecniche costruttive che garantiscano prestazioni energetico- ambientali nel rispetto dei parametri stabiliti dagli atti di indirizzo regionali e dalla vigente normativa". Tali prestazioni vanno certificate dal direttore dei lavori con la comunicazione di fine dei lavori. Ormai restano solo Calabria e Sicilia a non aver approvato in Consiglio lòe norme previste sul piano casa.

18 dicembre 2009
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